Oh mia bella prescrizione, quanto mi costi?
A distanza di ben cinque anni dalla chiusura delle indagini “preliminari” emessa ex art. 415 bis c.p.p. dalla Procura di Nocera Inferiore, finalmente il tribunale di Potenza riesce a rinotificare agli imputati la richiesta di rinvio a giudizio per il caso dei finti animalisti.
Trattasi di una vicenda che trae origine proprio dall’incapacità dell’Autorità Giudiziaria di rendersi conto del reale operato delle associazioni in campo animalista e di chi effettivamente si occupa o si dovrebbe occupare del benessere degli animali. Ce ne siamo già occupati nel 2020, si veda qui
Da diversi anni molteplici persone offese, tra le quali solo alcune disposte ad investire ulteriore tempo e denaro al solo fine di ottenere accertata la verità, continuano a lanciare le loro legittime richieste di ottenere giustizia e di vedere finalmente accertato il loro diritto alla verità dei fatti.
Le indagini svolte dalla forestale campana dimostrano l’esistenza di un consorzio criminoso volto alla commissione di svariati reati anche contro il patrimonio e contro la giustizia.
Speriamo, finalmente, che per tutte le vittime delle ingiuste denunce di maltrattamento di animali poste in essere dagli imputati possano trovare nella celebrazione di questo processo la ricostruzione e la reintegrazione del loro onore.
Azione Collettiva, come sempre, seguirà il caso per presidiare la regolarità della procedura e per far sì che le vittime delle ingiuste denunce possano trovare idonea rifusione. Si consenta però di far notare come per troppo tempo l’associazione criminale o comunque gli imputati abbiano agito indisturbati per diversi anni sfruttando le mancanze e le incongruenze di un sistema giudiziario che pare sempre più spesso muoversi per inerzia invece che per giustizia.
Grande assente di questo procedimento è sicuramente l’assenza della contestazione di maltrattamento animali nei confronti di chi ha fatto del sistema di volontariato animalista, sedicente animalista, una professione molto ben retribuita.