Colpevoli di ingiustizia: quanti sono?
Lunedì 3, parleremo ancora e ancora delle ingiustizie che colpiscono indistintamente tutti i cittadini italiani ad ogni latitudine, una dea bendata che invece di giudicare senza pregiudizi ed in modo imparziale sulle nostre vite, imbraccia l’arma dell’ingiustizia e spara migliaia, decine di migliaia di colpi alla cieca ma, pervicacemente, dimostrandoci che la scritta “la legge è uguale per tutti” è oramai una battuta.
Si, purtroppo per alcuni, essere colpiti dall’ingiustizia significa morire dentro; morire di una lenta morte inseguendo la vera dea bendata, quella della giustizia che pare oramai inarrivabile perchè ferita platealmente da chi fa della giustizia l’ingiustizia quotidiana.
Cercare di ottenere giustizia equivale a passare un quarto della propria vita tra sofferenze atroci, che feriscono più di una lama.
Parliamo di quando l’attuale giustizia, omette, stravolge i fatti, si accanisce e compie atti incredibili al solo scopo di insabbiare vicende che invece meriterebbero di essere accertate ed i responsabili degli abusi che hanno protratto la sofferenza di queste vittime sbattuti in prigione a pagare per quello che hanno tolto, con un semplice colpo di penna, nelle vite di migliaia di persone, ogni anno e nei modi più disparati.
L’ingiustizia di questa nazione colpisce chiunque, anche i suoi figli che hanno dedicato la propria vita per l’ordine, per lo Stato, per l’Arma dei Carabinieri, per la Polizia, per la Guardia di Finanza e per tutte le FF.OO.
Le ingiustizie colpiscono tutti, e per molte persone possono proprio essere il movente di gesti estremi come il suicidio.
Il bollettino dei suicidi nelle FF.OO ha raggiunto numeri allarmanti nell’indifferenza dello stato che liquida questi eventi con due righe.
Agostino De Pasquale, ex appuntato dei Carabinieri, come tanti altri non riesce ad ottenere giustizia da più di un decennio. Forse al suo posto, un altro, avrebbe potuto optare per il suicidio? Questa è una delle domande a cui gli chiederemo di darci una risposta.
Seguiteci lunedì 3 febbraio alle ore 17.00
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